La realtà italiana presenta una forte concentrazione della popolazione nei circa 740 comuni al di sopra dei 15.000 abitanti. Sono, infatti, oltre 36 milioni coloro che vi risiedono. I restanti 23 milioni circa vivono nei 7.000 comuni italiani al di sotto dei 15.000. Tale concentrazione non riguarda solo gli abitanti, ma anche gli investimenti, i servizi e molto altro, provocando un vero e proprio effetto calamita, sia economica che sociale. Di contro i piccoli centri, vivono lo spopolamento, la rarefazione dei servizi, come la sanità, e degli esercizi commerciali.
“Ciò – osserva Manuel Vaquero Piñeiro, professore associato di Storia Economica presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Perugia – spinge i piccoli paesi a diventare periferia delle grandi metropoli“. Di questo e di altro parlerà lui stesso in occasione dell’evento “Paesi Spaesati. Primo laboratorio di nuove territorialità” in programma al Castello di Alviano che pone al centro come problema storico italiano, non solo nostrano, il dialogo tra i territori. Obiettivo dichiarato, quello di “intensificare un confronto gli amministratori locali“.
L’evento, a carattere nazionale, vedrà la partecipazione di esperti di numerosi atenei italiani, oltre a quello perugino, dall’Università Politecnica delle Marche all’Università degli Studi di Sassari, dal Politecnico di Milano, alla Sapienza Università di Roma fino all’Università degli Studi del Sannio. Tra le “ricette” individuate contro lo spopolamento, il turismo, anche se in merito sono molte le voci critiche. Per questo la tavola rotonda su scala nazionale contribuirà ad offrire nuovi punti di vista e magari nuove territorialità, passando dalle analisi teoriche alle elaborazioni politiche.
“Quella che stiamo combattendo contro un mostro gigante come lo spopolamento – afferma il sindaco di Alviano, Giovanni Ciardo – non è una battaglia persa in partenza. Siamo orgogliosi di ospitare esperti da prestigiose università d’Italia con esperienze differenti. Sarà il tempo dell’ascolto, cui dovrà fare seguito quello delle risposte. Daremo conto di questa ricca due giorni con la pubblicazione degli atti, e, ci auguriamo, con future altre riflessioni su questi temi, per far sì che i nostri paesi possano essere sempre meno spaesati“.
Programma alla mano, si inizia venerdì 16 giugno 2023 alle 10 con i saluti istituzioni del primo cittadino e la presentazione del convegno. Segue l’intervento di Augusto Ciuffetti, professore associato di Storia Economica presso la Facoltà di Economia “Giorgio Fuà” dell’Università Politecnica delle Marche, “Alla ricerca delle comunità. Un percorso tra passato e presente e Comune di Alviano, sfide e opportunità per le piccole amministrazioni locali”. “Patrimonio e turismo culturale: una risorsa da recuperare” è, invece, il tema del dibattito che sarà coordinato da Emanuela Costantini.
Ad animarlo Paola de Salvo dell’Università degli Studi di Perugia (“Sempre e troppo turismo? Una distorsione sistemica dello sviluppo delle Aree Interne”, Sara Spanu dell’Università degli Studi di Sassari (“Non di solo mare. Uno sguardo sulla Sardegna interna”), Marco Pizzi dell’Università degli Studi di Perugia (“Coordinare la comunicazione per valorizzare i luoghi del turismo interno”), Barbara Galli del Politecnico di Milano (“Musei minori e il loro futuro”), Federico Nannurelli, funzionario del Comune di Terni (“Cesi, Porta dell’Umbria e delle Meraviglie”).
L’ingegnere, responsabile dell’Ufficio Aree di Pregio, Infrastrutture a Rete e Decoro Urbano parlerà anche delle strategie di rigenerazione culturale, economica e sociale del progetto pilota del Comune sul borgo a rischio abbandono. Alle 18.30, visita al paese e al castello per concludere la prima giornata. Quella di sabato 17 giugno 2023 si aprirà alle 10 con il convegno su “Comuni ed Aree Interne, tra sfide ed esperienze di rilancio a confronto” coordinato da Daniela Esposito, direttrice del Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura della Sapienza Università di Roma.
Per l’Università degli Studi di Perugia parteciperanno Cristina Galassi (“Gubbio, da città dei Montefeltro a modello integrato di rilancio e di valorizzazione del patrimonio culturale e del turismo”), Raissa De Gruttola, Massimiliano Minelli, Daniele Parbuono ed Elisa Rondini (“Interrogare i margini: un PRIN su percezioni, concezioni e pratiche dell’abitare contemporaneo” e “PRIN. Abitare i margini, oggi. Etnografie di paesi in Italia”). Spazio poi a Rossella del Prete dell’Università degli Studi del Sannio (“L’incalzare del bandismo e l’urgenza di affidarsi ai professionisti della cultura: piccoli comuni interni sempre in affanno”).
E ad Enrico Carloni dell’Università degli Studi di Perugia (“Contrastare la marginalizzazione: regole e strumenti per le amministrazioni”). Alle 11.30 alla tavola rotonda coordinata dal presidente de “I Borghi più belli d’Italia”, Federico Primi, siederanno Giovanni Ciardo, sindaco di Alviano, Luigino Ciarlo, sindaco di Morcone (Benevento), Alessandro Dimiziani, vicesindaco di Lugnano in Teverina, Valentino Filippetti, primo cittadino di Parrano, Moreno Landrini, sindaco di Spello, Giampiero Lattanzi, sindaco di Guardea ed ex presidente della Provincia di Terni, Stefano Paoluzzi, sindaco di Penna in Teverina.
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