Ficulle

Le origini di Ficulle risalgono all’epoca etrusco-romana come testimonia il XVII Cippo della Via Traiana Nova rinvenuto al confine con il vicino paese di Fabro. L’ origine del nome Ficulle è ancora oggi oggetto di studio, ma la tesi più accreditata lega l’origine del toponimo al termine latino “figulus“, ovvero vasaio, attività artigianale tipica del paese fin da epoche remote e ancora presente nel paese.

Documenti storici testimoniano uno stretto legame di Ficulle con Orvieto durante il medioevo, quando il borgo, il “Castrum Ficullensis” rappresentava un insediamento fortificato di cui ancora oggi rimangono visibili le due torri denominate “Rocche” (una cilindrica, posta a difesa della porta del Sole, l’altra semicircolare) oltre ad altri resti delle antiche mura merlate anch’esse parti dell’originale castello appartenuto per molto tempo ai conti Bovaccini (X-XI secolo). Oggi questa struttura è uno spazio che ospita mostre temporanee ed eventi ed è accessibile fino alla sua sommità da dove si apre un panorama mozzafiato.

Info

Altitudine: 437 mt s.l.m.
Superficie: 64,5 km²
Abitanti: 1.735

Comune

Telefono: +39 0763 86663
Indirizzo: Via Castel Maggiore, 1
05016 – Ficulle (TR)

Sito internet del Comune

Ficulle: i progetti delle Aree Interne

 

Teatro Comunale “San Lorenzo”, il cuore del castello

Il progetto che va sotto il nome de “Il cuore del castello” e identifica uno spazio polifunzionale modulare ricreativo-culturale a servizio della comunità e dello sviluppo turistico è stato ammesso a contributo per un importo pari ad 286.669,90 euro. A fine 2019 sono stati affidati i lavori che, a causa delle restrizioni legate al Covid-19, hanno avuto inizio solo nel mese di settembre 2020.

I lavori sono stati ultimati a maggio 2021, per poi avviare da mese di giugno la fase relativa all’acquisizione degli allestimenti. I lavori di restauro e riqualificazione sono stati finanziati con i fondi della Strategia Nazionale Aree Interne ed hanno permesso di restituire alla comunità il Teatro Comunale “San Lorenzo” di Ficulle.

Lavori importanti che, anche grazie alla collaborazione con la Facoltà di Architettura dell’Università Roma Tre, hanno consentito di ripensare completamente la sala, la sua fruibilità, gli impianti interni, gli arredi e l’illuminazione al fine di restituire alla collettività un ambiente moderno e funzionale con una capienza di un centinaio di posti. Il teatro è stato intitolato a San Lorenzo in memoria dell’antica Chiesa di San Lorenzo dalla quale l’edificio trae origine.

Storia e Cultura

Oggi il centro di Ficulle è quello tipico del borgo medioevale, epoca in cui il tessuto urbanistico si sviluppò in un susseguirsi di vicoli con Castel Maggiore, nucleo originario dell’antico castello e la “Piazzetta”.

Tra gli edifici più interessanti di Ficulle: la chiesa di Santa Maria Vecchia (1292) , con il portale gotico e alcuni importanti affreschi  della seconda metà del Quattrocento, la chiesa di Santa Maria Nuova in stile tardo rinascimentale (1606, il progetto si attribuisce all’orvietano Ippolito Scalza), la chiesa di Santa Vittoria ed il Santuario della Madonna della Maestà.

Tra Ficulle e la vicina frazione di San Cristoforo si trova invece  la chiesa della Madonna delle Grazie dove al suo interno vi è un’immagine della Madonna di Lourdes, mentre non lontano, immerso tra le fertili campagne, svetta  il Castello della Sala, costruito nel XIV secolo dalla famiglia dei Monaldeschi della Vipera e che, divenuto nel 1940 proprietà della nobile famiglia dei marchesi Antinori, è luogo di una fiorente attività vitivinicola che ha prodotto e produce vini di grande apprezzamento e fama mondiale.

Dal punto di vista naturalistico e geologico, interessante è l’area tra Ficulle e Fabro, che comprende anche una località nota come Spiaggia di San Lazzaro, un territorio ricco di sedimenti argillosi che ha restituito e restituisce ancora oggi numerosi fossili del periodo pliocenico.

Ficulle vanta due particolari prodotti unici, per l’enogastronomia il “Groppone di Ficulle”, un salume tipico prevalentemente di razza Cinta Senese, che si richiama al nome di un cavaliere di ventura medioevale citato nel film “L’ Armata Brancaleone” di Mario Monicelli; mentre, per l’artigianato, il coccio ficullese, un prodotto ottenuto dalla cottura dell’argilla che si distingue per i due colori: marrone manganese (colore derivante dalle argille bianca di località Le Piane e nera proveniente dai terreni verso Montegabbione) e verde ramina (generato dalla sapiente miscela di rame e zolfo). Della produzione del coccio, essendo per lo più legata a prodotti per l’uso quotidiano, si trovano tuttora ziri (per contenere l’olio), pignatte per la cottura dei cibi, piatti, bicchieri e panate (contenitori per acqua e vino).

Infine, da non dimenticare due noti personaggi di Ficulle che, sebbene in ambiti totalmente diversi, sono da ricordare: parliamo di Girolamo Ferranti il cui nome è associato all’”Orvietan“, un macerato d’erbe, tutt’ora prodotto, che conobbe grande fama in tutta Europa e, l’altro il Cardinal Graziani, al quale si deve il “Decretum Gratiani”, un’opera che raggruppando canoni e decreti scelti, intendeva mettere ordine in oltre un millennio di canoni discordanti di storia della Chiesa.

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