Alviano
Alviano è un piccolo borgo medievale tipicamente umbro, situato su un’altura della Valle del Tevere non lontano dai colli amerini, e circondato dai calanchi, che formano degli estesi sistemi a ventaglio di grande fascino.
Il piccolo borgo, circondato dalle mura difensive, presenta ancora la sua chiara impronta urbanistica medievale, caratterizzata da una forma compatta con un tessuto viario piuttosto fitto ma regolare, rimasta quasi totalmente immutata nonostante il rifacimento di diversi complessi edilizi.
Alviano è uno dei comuni che fanno parte del Parco Fluviale del Tevere, che si estende per circa 50km giungendo fino all’Oasi Naturalistica, di grande importanza per la conservazione della natura e del territorio. L’Oasi, che occupa circa 900 ettari, nacque artificialmente nel 1963 a seguito dello sbarramento del fiume Tevere realizzato dall’ENEL, ed in breve tempo i sedimenti accumulati dal fiume hanno contribuito alla nascita di varie zone paludose e di un bosco igrofilo, attirando numerose specie di uccelli acquatici. Oggi, sono oltre 10.000 gli esemplari che ogni anno si fermano qui, scegliendo l’oasi come rifugio ideale dove riprodursi.
Info
Altitudine: 251 mt s.l.m.
Superficie: 23,9 km²
Abitanti: (Alvianesi) 1.422
Comune
Telefono: +39 0744 904421
Indirizzo: Piazza Bartolomeo d’Alviano, 10
05020 Alviano (Tr)
Alviano: i progetti delle Aree Interne
Riqualificazione “Giardini del Sole”
“Riqualificazione del bordo orientale del centro storico di Alviano (TR): parco pubblico “| giardini del sole”, con area gioco e belvedere”. lI progetto è stato finanziato per un importo pari ad € 173.057,60.”L’idea – spiega il sindaco di Alviano, Giovanni Ciardo – parte dalla volontà di rigenerare e, quindi, riqualificare uno spazio urbano che abbraccia il borgo come i Giardini del Sole, valorizzando il suo potenziale. È stato possibile ristrutturare questo spazio grazie al sostegno del G Salva ed esci al Ternano nell’ambito di un progetto inquadrato all’interno della Strategia dell’Area Interna Sud Ovest Orvietano. Da questa progettualità è nato un sentiero che spinge ad immergersi nei suoni e nelle suggestioni di arte, musica e natura. Crediamo, infatti, che la bellezza possa salvare questi posti da dove, è vero, purtroppo molti vanno via, ma dove altri tornano per godersi il sano bel vivere che questa dimensione sarà riservare a chi sa apprezzarla”.
Storia e Cultura
L’Imponente ed elegante Castello di Alviano domina strategicamente dall?alto tutta la media Valle del Tevere, e con la sua maestosità richiama la grandezza del suo fondatore, Bartolomeo d’Alviano, valoroso condottiero ma anche brillante architetto e uomo di cultura.
La fortezza nacque come dimora difensiva intorno al 995, con l’arrivo del Conte Offredo di Germania, che secondo la tradizione è stato il capostipite della famiglia Alviano, ma di quel castello originario ci resta ben poco a causa della distruzione subita nel 1495 ad opera di Amelia.
La grandiosa dimora che possiamo ammirare oggi è frutto di importanti lavori di ricostruzione guidati dallo stesso Bartolomeo all’inizio del 1500, e rappresenta un tipico esempio di Castello rinascimentale che conserva al suo interno le caratteristiche di una residenza signorile e, allo stesso tempo, di un baluardo difensivo.
L’edificio, infatti, fu costruito seguendo i dettami della nuova ingegneria militare dell’epoca, e presenta una pianta quadrangolare con possenti torri angolari a base circolare e muro a scarpa, mentre il suo carattere signorile è visibile dalla presenza del doppio loggiato interno e dallo scalone che conduce al piano superiore, dove si trovano grandi finestre di stile rinascimentale.
Alla morte di Livio, figlio di Bartolomeo, avvenuta nel 1537, la dinastia degli Alviano si estingue per mancanza di eredi, e Papa Paolo III Farnese obbliga la moglie del condottiero, Pantasilea Baglioni, e le figlie a cedere le loro proprietà alla camera apostolica: inizia così la perdita d’importanza militare della fortezza, che nei secoli successivi viene acquistata da numerose famiglie nobili.
Ricordiamo in particolare Donna Olimpia Maidalchini, patrizia romana di grande potere e pessima fama: grazie a lei, si dice, il cognato riuscì a varcare il Soglio Pontificio col nome di Innocenzo X Pamphili, ed Olimpia accompagnò poi tutta la sua carriera, tanto che l’enorme ed indiscussa influenza che essa aveva alla corte papale le valsero il soprannome di Papessa.
Tante sono le leggende intorno a questa donna, chiamata di spregiativamente Pimpaccia: pare che ad Alviano Olimpia avesse l’abitudine di attrarre giovani ragazzi nel castello, facendosi riportare il fazzoletto che le era subdolamente caduto dalla finestra e, dopo aver offerto loro vino e cibo, ed aver soddisfatto i propri piaceri carnali, li gettava nei sotterranei del castello e di loro nessuno sapeva più niente.
Il Castello ospita al suo interno due musei che ripercorrono la storia di Alviano attraverso i secoli: il Centro di Documentazione Bartolomeo d’Alviano e Capitani di Ventura Umbri e il museo della Civiltà Contadina La Terra e lo Strumento.
Il museo dedicato al condottiero è situato nel piano interrato della struttura, dove in passato erano situate la scuderia e la fonderia dei cannoni: il percorso espositivo impiega moderni strumenti multimediali basati sull’esposizione di documenti, immagini, e riproduzioni fotografiche e video.
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