Area interna Sud Ovest Orvietano, un modello di governance da tenere d’occhio

Una governance efficiente, – dove gioca un ruolo fondamentale la Regione grazie a una struttura interna che consente una visione a 360° – e un significativo avanzamento della attuazione degli interventi. Questa la valutazione molto positiva con cui si è chiuso l’incontro di monitoraggio sul requisito associativo previsto dalla Strategia nazionale per le aree interne (SNAI) con l’area Sud Ovest Orvietano. Si tratta di una fra le più ampie tra quelle individuati dalla SNAI, con 20 comuni dislocati su 1.187 Kmq.

Il comprensorio umbro è stato protagonista del 16esima riunione avviata nell’ambito delle attività del progetto attuato da Formez PA “La Strategia nazionale per le aree interne e i nuovi assetti istituzionali” finalizzate a esplorare con gli amministratori dell’aree in attuazione l’evoluzione delle gestioni associate messe in campo con la SNAI e il modello organizzativo per realizzare gli interventi. Una riflessione sulle aree che hanno firmato l’Accordo di programma quadro da oltre un anno, necessaria anche per trarre insegnamenti e modelli utili nella nuova stagione della Strategia che si sta aprendo.

Sul fronte associazionismo, fiore all’occhiello è la funzione di protezione civile che si è rivelata un’eccellenza a livello regionale con l’esplodere della pandemia consentendo la gestione dell’emergenza in tutti i 20 comuni dell’area. Soprattutto nei più piccoli ha permesso di spezzare l’isolamento di interi nuclei familiari con distribuzione di alimenti e farmaci. La sede del Centro di emergenza è a Orvieto, il comune capofila. La funzione associata è tutt’ora attiva nei presidi vaccinali.

Meno definita è invece l’altra funzione gestita in associazione in ottemperanza al requisito SNAI, il catasto, scelta in stretta correlazione con la prima. Realizzata la prima fase di mappatura per la conoscenza del territorio a diversi livelli, mentre si è interrotta l’avvio di una formazione mirata sui dati catastali da riprendere nell’immediato futuro. Al vaglio altre ipotesi associative su turismo, polizia locale, economia con accordi tra singoli comuni. L’area ha un Sistema Informativo territoriale unico, su piattaforma GIS messa a disposizione in riuso dalla Regione.

Dal punto di vista organizzativo emergono due aspetti. La parte politica espressa dall’Assemblea dei sindaci che si è occupata soprattutto di costruire la strategia concentrando gli interventi su direttrici essenziali per la crescita dell’area; una parte tecnica, che si occupa dell’attuazione strutturata in un Comitato ristretto con un coordinatore supportato dall’assistenza tecnica nei rapporti costanti con i singoli comuni e associato con la struttura di programmazione regionale che insieme all’attività ordinaria segue anche la partita delle aree interne, con un notevoli vantaggi in termini di efficacia, coerenza e tempestività.

Per quanto riguarda l’attuazione degli interventi, sono state spese il 40% delle risorse della Legge di Stabilità. Anche quelle a valere sui fondi strutturali fanno registrare un buon avanzamento. In notevole ritardo i progetti sul turismo a causa delle diverse fonti finanziarie coinvolte che ne hanno ostacolato la gestione. Tra quelli più performanti, secondo Carla Lodi, coordinatore tecnico della Strategia, frutto di una intuizione iniziale e rese attuali dalla pandemia, quelli sulla sanità territoriale e sull’istruzione diffusa.

Cristiana Corritoro, responsabile dell’ufficio di programmazione generale e referente regionale per la SNAI, ha chiuso il confronto sulla necessità, a questo stadio dell’iter SNAI, di una valutazione. Un’analisi sugli impatti che gli interventi programmati hanno avuto per verificare se la sperimentazione ha funzionato o meno e apportare eventuali cambiamenti, ma anche per una lettura di come il Covid abbia cambiato gli scenari e quindi la progettualità. Un suggerimento condiviso da tutti i presenti.