Inaugurati i laboratori didattici finanziati nell’ambito della Strategia dell’Area Interna Sud-Ovest Orvietano

Ammonta a circa 500.000 euro l’importo complessivo stanziato nell’ambito della Strategia dell’Area Interna Sud-Ovest Orvietano per la realizzazione di laboratori didattici che contribuiranno al miglioramento della formazione dei più giovani, stimolando creatività e manualità. Ma anche al rilancio socio-economico di territori apparentemente marginali che combattono contro il rischio spopolamento. L’inaugurazione formale è avvenuta martedì 24 maggio, oltre che a Montegabbione, nel Plesso Scolastico di San Venanzo.

La mattinata, aperta dal ricordo di Giovanni Falcone, all’indomani della Giornata della Legalità celebrata insieme all’Associazione Libera, è stata animata da letture a tema e dalla piantumazione simbolica di un ulivo per poi proseguire con il taglio del nastro dei laboratori didattici. In particolare quello naturalistico-ambientale, collegato con l’orto-serra già attivo da alcuni anni, il laboratorio tecnico-creativo e la rinnovata Biblioteca Scolastica, implementata con l’acquisto di volumi acquistati tenendo conto delle indicazioni del Consiglio Comunale dei Ragazzi.

All’annunciata cerimonia hanno preso parte il sindaco di San Venanzo, Marsilio Marinelli, e l’assessore alla Scuola, Roberta Giuliani. Entrambi hanno sottolineato l’importanza del potenziamento della struttura. “Abbiamo unito due momenti che hanno il comune significato della crescita, della legalità e della cultura – hanno detto – anche attraverso l’implementazione della scuola con i laboratori. La Strategia delle Aree Interne ci consente di potenziarla ribadendo quanto la cultura possa contribuire a far crescere una realtà piccola, ma virtuosa come la nostra”.

“Grazie a questi laboratori – ha detto Cristina Maravalle, dirigente scolastica dell’Istituto Omnicomprensivo ‘Raffaele Laporta’ – i nostri giovani potranno mettere in moto mani, ma anche ingegno. A loro il compito di inventare, progettare e creare. Alle istituzioni quello di contrastare lo spopolamento dei territori. La scuola è uno dei presidi più importanti affinché questo non accada”.

“Il rischio – ha aggiunto Roberta Tardani, sindaco del Comune di Orvieto, ente capofila della Strategia delle Aree Interne – è proprio quello che l’assenza di servizi, dalla scuola alla sanità, allontani dai paesi la popolazione. Offrire strumenti significa avere possibilità anche di lavoro. Saper creare, consente di mettere a frutto l’ingegno partendo dalle risorse del territorio”.

“Il ricordo di Falcone e l’inaugurazione dei laboratori – ha sottolineato Carla Lodi, coordinatrice tecnica dell’Area Interna – hanno come minimo comun denominatore la difesa dei diritti, compreso quello di vivere in un territorio che ha servizi e consente di esprimere il proprio ingegno attraverso l’artigianato o la cura dell’ambiente, senza necessità di spostarsi altrove”.

Nel portare i saluti della dirigente della Regione Umbria, Cristiana Corritorio, la dottoressa Cecilia Moretti ha sottolineato come lo spirito dell’Area Interna sia proprio quello di “far sì che le istituzioni siano vicine al territorio partendo dal basso, ascoltando le richieste che vengono dai piccoli centri così come le realtà più grandi, senza sentire il peso della differenza”.

Come noto l’Area Interna Sud Ovest Orvietano – che ricomprende i Comuni di Città della Pieve, Monteleone di Orvieto, Montegabbione, Parrano, San Venanzo, Ficulle, Fabro, Allerona, Castel Viscardo, Castel Giorgio, Orvieto, Porano, Baschi, Montecchio, Guardea, Alviano, Lugnano in Teverina, Attigliano, Giove e Penna in Teverina – individuata come area pilota è la prima delle tre aree umbre ad aver concluso il percorso di costruzione della Strategia d’Area.

Attraverso il proficuo lavoro svolto è stato raggiunto un traguardo importante reso possibile grazie all’impegno congiunto dei Comuni dell’area, dei Servizi della Regione Umbria e dei referenti del Comitato Tecnico Nazionale Aree Interne. Nello specifico la Strategia dell’Area Interna Sud Ovest Orvietano, frutto di un ampio confronto con tutti i soggetti interessati e di una attenta co-progettazione, presenta un piano finanziario complessivo di 11.862.923,33 derivanti da risorse statali e da quelle messe a disposizione dalla Regione Umbria nell’ambito dei programmi operativi.

E, superate le difficoltà burocratiche, non ultime quelle indotte dall’emergenza Covid, dalla fase della progettualità si è passati a quella della concretizzazione che consente di dare gambe alla volontà di mantenere in piedi l’attrattività dei 20 Comuni recependo le richieste delle comunità locali, a partire dal mondo della scuola e dell’economia e il mondo delle associazioni e del terzo settore, in una sinergia di co-progettazione partecipativa che sta raccogliendo i suoi frutti.