L’ex Chiesa di San Giovanni Battista diventa Centro d’Incontro Polivalente

Un punto d’arrivo che, in realtà, segna l’inizio di un nuovo pezzo di storia. A scriverla sarà la comunità di Giove e, insieme, i venti Comuni dell’Area Interna “Sud-Ovest Orvietano”. Nel borgo antico, infatti, l’ex Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista, presente già in un quadro del 1601, caduta in decadenza quando venne costruita la nuova Chiesa di Santa Maria Assunta e oggetto nei mesi scorsi di lavori di ristrutturazione che l’hanno rifunzionalizzata, è finalmente pronta ad ospitare a tutti gli effetti l’atteso “Centro d’Incontro Polivalente”, composto da due edifici adiacenti.

Nuova vita, dunque, per il complesso edilizio di impianto tardo medioevale acquistato nel 1998 dall’Amministrazione Comunale e concesso in uso alla Pro Loco per la realizzazione del popolare Festival “Il Sole e la Luna” che, d’ora in avanti, ospiterà mostre, convegni, attività ricreative e laboratori didattici con particolare riferimento allo studio dell’astronomia e della concezione e misurazione del tempo e delle stagioni in epoche e popoli diversi. Non a caso, la terrazza panoramica su cui si affaccia è stata intitolata, su proposta degli studenti della Scuola “Giuseppe Verdi”, Piazzale dei Cento Tramonti.

L’inaugurazione avrà luogo martedì 22 ottobre alle 10, in Via Africa Orientale, alla presenza del sindaco di Giove, l’architetto Alvaro Parca, che introdurrà il convegno “Dalla strategia alle azioni concrete per la comunità” alla quale parteciperanno i sindaci dei Comuni dell’Area Interna Sud-Ovest Orvietano, i rappresentanti del Dipartimento e dell’Agenzia per la Coesione Territoriale, della Regione Umbria, e ancora enti e associazioni del territorio. Con loro, anche docenti e alunni della Scuola Primaria e Secondaria di Giove e cittadini.

Si tratta del primo intervento concreto a favore della comunità e del territorio realizzato nell’ambito della Strategia Nazionale per le Aree Interne – Area Interna “Sud-Ovest Orvietano”, Azione Cardine 2 – “Rigenerazione multifunzionale di borghi storici aree rurali“. L’immobile versava in condizioni di grave degrado, sia architettonico che strutturale. Erano senza copertura le mura perimetrali dirute. Un innesto moderno che compensa le assenze, garantisce la necessaria luminosità ai locali e ben si integra con le pietre antiche.

Dalla collaborazione dell’intero Consiglio Comunale è nata una progettualità trasversale al solo obiettivo di restituire al complesso dignità architettonica e migliore impiego civico e sociale. Si era già iniziato a porre rimedio con un primo intervento che nel 2010, con un finanziamento dell’8xMille e con un contributo regionale per un importo complessivo di 249.996,07 euro, aveva restituito funzionalità alla parte coperta e consolidato le mura perimetrali. Nel 2015, l’inaugurazione dei lavori del primo stralcio, seguiti dall’architetto Mirko Moriconi.

Grazie alla Strategia d’Area Interna è stato possibile provvedere, così come previsto dal secondo stralcio – progettista, l’architetto Andrea Vagni – alla ricostruzione parziale del volume originario occupato dall’ex chiesa e alla sua integrazione, estetica e funzionale, con le porzioni di edificio limitrofe, da destinare a centro per lo studio, la valorizzazione e la protezione dell’ambiente, in collaborazione con l’istituto scolastico. Ma anche con le 12 associazioni locali e gli enti culturali e scientifici, i cui rappresentanti siederanno nel costituendo Comitato di Gestione.

L’importo finanziato ammonta a 236.101,49 euro. A completare la fruibilità del complesso sono i locali, già ristrutturati, presenti nelle due testate dell’ex navata, utilizzati come servizi quali uffici, cucina, bagni così da dotare la comunità di uno spazio polivalente, sicuro e in grado di ospitare un centinaio di persone, così come stabilito dal nulla osta di fattibilità ottenuto dai Vigili del Fuoco per le attività soggette a prevenzione incendi.

Il completamento del progetto di recupero – sottolinea, soddisfatto, il primo cittadino – consegna alla fruizione una struttura polivalente capace di ospitare attività didattiche, culturali e civiche utili alla crescita della collettività ma anche di porsi come polo attrattivo verso l’esterno. La riqualificazione urbanistica-architettonica del patrimonio storico edificato ha come obiettivo non solo quello della salvaguardia della ricchezza culturale, ma anche quella di laboratorio di cultura“.